Jonathan Franzen, lo scrittore che (non??) odia i gatti

“Repubblica” ha pubblicato un’intervista a Jonathan Franzen a firma di Margherita D’Amico, nella quale l’autore di “Le correzioni” e “Libertà” proclamato dal “Times” il più grande romanziere americano, si difende sulla sua presunta ostilità nei confronti dei gatti.

Non provo alcuna antipatia preconcetta per i gatti, né l’ho mai espressa” dice adesso Jonathan Franzen e se non è un pentimento, almeno l’aria di essere una correzione di rotta ce l’ha! Lo scrittore americano, da sempre appassionato birdwatcher, si è trovato coinvolto in una furibonda polemica su Facebook.   Al centro c’è la sua presunta ostilità verso i nostri amici felini, accusati di uccidere ogni anno negli USA, sterminate quantità di uccellini e sovrapponendo le intenzioni letterarie a quelle personali, i social network fremono da settimane, attribuendo all’autore di “Freedom” gli stessi disegni del suo protagonista. Walter Berglund, nel romanzo, arriva infatti a studiare il modo per eliminare il micio dei vicini che attenta ai volatili ai quali è legato da un amore ossessivo. Quanto basta  per dire che uno dei più popolari scrittori del mondo, ama gli uccelli a tal punto da odiare i gatti.

Non è vero, ma trovo tuttavia che i gatti randagi, negli Stati Uniti, rappresentino un problema ambientale” spiega ora a “Repubblica” Franzen, mai dichiarato animalista, ma strettamente birdman: l’interesse verso le altre specie concentrata in modo esclusivo sugli uccelli attraverso una passione ormai celebre. “Studi recenti indicano che fra esemplari selvatici e domestici, i gatti uccidono ogni anno fra uno e tre miliardi di uccelli. Dopo la distruzione degli habitat, sarebbero la seconda causa del declino della popolazione dei piccoli uccelli.”

E’ probabile che si tratti del solito modo di deviare l’attenzione dalle responsabilità umane, inquinamento, cementificazione, caccia, prendendosela stavolta con i gatti la cui presenza è stimata in ottantacinque milioni di esemplari sul territorio statunitense, dove peraltro è usanza sopprimere i randagi nelle camere a gas.

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