Norvegese delle foreste

Il norvegese:Egli viene dalla foresta e ha negli occhi la forza del vento

A Cura di Annamaria Dogliotti

E’ un gatto che ha origini antiche….,la sua storia ha inizio nelle gelide foreste della Norvegia, quando, secondo le saghe del mito nordico, Thor in persona con le sue possenti braccia lo alzò in alto presentandolo alle genti che dimoravano in quelle terre, i Vikinghi, quale il più degno compagno degli Dei. Degni di trainare nei cieli il carro di Freya, la Dea dell’amore e sposa di Odino erano due splendidi gattoni bianchi dalle lunghe code lucenti e dalla folta e scintillante criniera……probabilmente i capostipiti degli odierni Norvegesi.

Quel gatto che consideravano sacro, i Vikinghi lo chiamarono Skogkat, cioè “gatto delle foreste”, ma oltre a svolgere il ruolo di custode e guida della Dea Freya, questo splendido gattone aveva un compito ben preciso presso i Vikinghi che lo posero a guardia delle stive per proteggerle dagli assalti dei topi di bordo, compito che svolse in modo eccellente , diventando, insieme ai Vikinghi un grande viaggiatore.

Non fu quindi difficile per lui solcare gli oceani per approdare dal Nord Europa, prima in Normandia e arrivare poi addirittura in America.

Conosciuto sin dal 1000, veniva però sovente confuso con la lince e solo nel 1599 Peter Clauson Friis, un sacerdote naturalisa norvegese, lo catalogò come gatto molto simile alla lince, amante dell’acqua, con ciuffetti di pelo sulla punta delle orecchie, una folta pelliccia guernita da un ricca criniera e robuste vibrisse adatte alla sua grande abiltà di cacciatore
Per lunghi secoli quella del Norvegese fu una selezione naturale, finchè negli anni 30 del secolo scorso un gruppo di amatori di questo micione, iniziò un allevamento mirato a salvaguardare le caratteristiche tipiche della razza, sempre più a rischio a causa della modifica del patrimonio genetico in seguito ai frequenti accoppiamenti con gatti di razza Europea.

Purtroppo lo scoppio della seconda guerra mondiale segnò una battuta d’arresto e l’allevamento riprese negli anni ’50 grazie ad un piccolo gruppo di cittadini norvegesi che, nel 1969, riuscì a far accettare in esposizioni feline norvegesi alcuni esemplari, nel 1972 venne stabilito uno standard provvisorio della razza e con due esemplari,Edel Runas – Pippa Skogpuss la femmina, che venne accoppiata con il maschio di Nylunds – Pans Truls, iniziò la riproduzione; nacquero i primi cuccioli poi, nel 1975,sempre in Norvegia, venne fondato il primo Club di razza denominato Norsk Skogkattring e, finalmente , nel 1976 arrivò il riconoscimento ufficiale della FIFe e, a seguire, quelli delle altre Associazioni Internazionali:

Da allora l’allevamento del Norvegese è teso allo scopo di proteggere la razza, conservando ogni caratteristica naturale e morfologica di questo gatto che è il risultato del difficilissimo ambiente in cui ha avuto origine e si è sviluppato.

Infatti nel clima freddo e umido del Nord che può raggiungere anche 20 gradi sotto zero, la pelliccia dal sottopelo folto e lanoso è l’ideale per mantenere la temperatura corporea, mentre il lungo pelo di superficie grasso e impermeabile è perfetto per proteggere dalla pioggia e dalla neve, mentre le robuste e lunghe vibrisse sono particolarmente adatte alla caccia notturna. Persino le zampe, le posteriori più lunghe e sviluppate rispetto a quelle anteriori, sembrano progettate apposta per i gradi balzi tra le rocce lungo i fiordi e nelle foreste norvegesi, mentre il fatto che siano palmate lo rendono un abile nuotatore.

E’ però naturale che alle nostre latitudini questo gatto, che pare creato appositamente per il grande Nord, durante la stagione calda perda gran parte del suo folto pelo che rimane pressochè tale solo in corrispondenza della gorgiera e della lunga coda.

Grande predatore, il Norvegese è un micio possente, con una struttura forte e muscolosa, ma ciò che maggiormente lo caratterizza è lo sguardo davvero unico, selvaggio e fiero che scaturisce dai suoi splendidi occhi leggermente obliqui, occhi dai quali traspare tutta l’intelligenza e l’intuito di cui è dotato.

Il mantello ha un’evidente funzione mimetica e differisce a seconda delle zone di provenienza: bianco per quelli provenienti dalle regioni nevose, blu e nero per quelli delle zone costiere ricche di rocce, mentre dalle foreste arrivano i tabby e dal sud del Paese i rossi e le tortie, Comunque lo standard ammette tutte le varietà di colore con e senza bianco.

Malgrado le sue origini di creatura libera e selvaggia il Norvegese è un gatto dallo splendido carattere gioioso, frizzante, solare, che sa essere un affettuoso e giocoso compagno per persone di ogni età.

Un gatto veramente affascinante!!!!!!!

Comments are closed.