IL GATTO EUROPEO: CON NOI DALL’ALBA DEI TEMPI
a cura di Annamaria Dogliotti
Mi piace, innanzi tutto, pensare che ci sia sempre stato e che fosse proprio un possente gattone tigrato quello che, insieme alla sua compagna, accettò l’invito di Noè a salire sull’arca per salvare dall’estinzione la “stirpe micifera”.
Certo è che la sua origine si perde nella notte dei tempi! Molti focalizzano l’inizio della sua convivenza con l’uomo intorno al 6000 a.C., ma fu solo 3000 anni dopo, nell’Antico Egitto, che diventò domestico a tutti gli effetti, vista la sua abilità nella difesa dei granai dagli attacchi dei topi. Fu così che il gatto iniziò ad essere prima amato, poi venerato e deificato con il nome di Dea Bastet e, dopo aver avuto una grande città interamente dedicata a lui, Bubasti, si ritrovò a seguire in Siria la principessa Tie, figlia del faraone Sethy I la quale, andando in sposa ad un principe del luogo, portò con sé i suoi amati gatti.
Forse è solo una leggenda, ma forse fu proprio lì, in Siria, che ebbe origina il gatto Europeo, noto ancora oggi a molti semplicemente come SORIANO, termine evidentemente derivato da “Siriano”.
Si dice poi che dalla Siria arrivò in Gallia al seguito degli eserciti romani e da lì si sparse in tutta Europa dove, sceso dal trono divino, ritornò all’antico mestiere di cacciatore di topi, fino a quando, alcuni secoli dopo, la Cristianità decise che, soprattutto quando era nero, doveva essere considerato come l’incarnazione stessa del demonio e quindi bruciato sul rogo unitamente alle sue amiche, e streghe, che invece, con molta probabilità, non erano altro che amabili e simpatiche “gattare”.
Quando quell’orrore ebbe finalmente termine lui, l’Europeo, era ancora lì ad offrire all’uomo la sua compagnia, il suo aiuto, il suo amore e l’uomo, quello degno di questo nome, lo ripagò via via nel tempo, attraverso l’arte: pittori, filosofi, poeti, scrittori si ispirarono a lui.
Fu di nuovo amato e qualcuno ne iniziò la selezione.
I primi esemplari selezionati furono presentati all’Esposizione Felina del 1871 in Gran Bretagna. Nel 1925 si ebbe il primo riconoscimento ufficiale della razza che, però, è stata distinta dal British solo nel 1982, quando ci si è finalmente accorti che questa stupenda razza doveva essere salvaguardata nella sua unicità e nelle sue differenze. Vivace e giocherellone l’Europeo è un gatto dal carattere straordinariamente dignitoso e nel contempo dolce, affettuoso e forte come il suo corpo muscoloso, di taglia medio-grande, che non deve essere troppo corto e basso come quello del British e non deve avere, come invece ha il British, uno stop marcato, ma il suo naso deve essere diritto e con identica larghezza dalla radice alla punta. Gli stupendi grandi occhi, solo leggermente obliqui, risplendono come gemme: sono oro, corniole, agate, zaffiri, smeraldi, a volte persino impari. Il mantello, dai colori e dai disegni più svariati, è lucido e a pelo corto, ma non piatto come quello del Siamese, né soffice come quello del British.
Non è un gatto “tondo” anche se la sua testa è grande e larga.
Lui è un gatto unico: lui è il GATTO!
SCALA PUNTI
TESTA | 25 |
COLORE DEGLI OCCHI | 10 |
CORPO | 25 |
MANTELLO Colore e disegno | 25 |
MANTELLO Qualità e tessitura | 10 |
CONDIZIONE | 5 |
TOTALE | 100/100 |
STANDARD DI RAZZA
Generale | Il gatto Europeo è un gatto domestico che si è sviluppato naturalmente senza essere sottoposto e regole di allevamento. L’Europeo ideale si suppone che non sia mai incrociato con un’altra razza. È un gatto robusto, forte, di taglia da media a grande. |
Testa | Forma: abbastanza larga, la faccia dà l’impressione di essere arrotondata, ma è un po’ più lunga che larga.Fronte e cranio: leggermente arrotondati.Guance: ben sviluppate.Naso: diritto,di lunghezza media e di pari larghezza dalla punta ala base nettamente definita. Mento: fermo. |
Orecchie | Forma: media, punte leggermente arrotondate e con piccoli ciuffi, l’altezza è uguale alla larghezza. Posizione: ben distanti e abbastanza diritte sul cranio. |
Occhi | Forma: rotondi e aperti, ben distanti e leggermente obliqui. Colore: netto e puro: verde, giallo, arancio, blu o impari. |
Corpo | Struttura: robusta, forte, muscolosa ma non raccolta, petto rotondo e ben sviluppato. Collo: muscoloso, di media lunghezza. |
Zampe | Forma: forti e solide, di media lunghezza che si assottigliano regolarmente fino ai piedi saldi e rotondi. |
Coda | Forma: di media lunghezza, larga alla base, si assottiglia gradualmente fino alla punta arrotondata. |
Mantello | Struttura: corta e densa, folta al tatto. Tutti i colori e disegni sono riconosciuti. |
Difetti | Colori risultanti da incroci con altre razze, guance pendenti, corpo troppo grande, troppo raccolto o troppo slanciato, stop marcato, mantello lungo o lanoso. |